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LA CIPOLLA: ALIMENTO SICURO E UTILE PER IL CONTRASTO DI IMPORTANTI PATOLOGIE DEL CORPO UMANO
Si è svolto, presso la storica sede del Cubiculum Artistarum del Palazzo dell'Archiginnasio, la conferenzadedicataalla cipolla, inserita all'interno del ciclo di incontride "I Mercoledì dell'Archignnasio", organizzato da Accademia Nazionale di Agricoltura e Accademia Italiana della Cucina - Delegazione di Bologna dei Bentivolgio. L'incontro è stato introdotto dai due rappresentanti degli enti organizzatori,Prof. Giorgio Cantelli Forti e Prof.ssa Rosanna Scipioni, i quali hanno plaudito all'iniziativa ormai riconosciuta come un importante momento di approfondimento dei temi legati all'agroalimentare italiano.
“Dal secondo dopoguerra la cipolla ha trovato nei terreni a nord della provincia di Bologna, e nello specifico a Medicina, un'alta vocazione pedoclimatica. Pertanto si è sviluppata la coltivazione e parallelamente si è strutturata la rispettiva filiera al fine di lavorare e presentare il prodotto per la commercializzazione – ha spiegato Flavia Montroni – Presidente Anga Emilia-Romagna di Confagricoltura – nel suo intervento sul valore del prodotto - In Emilia-Romagna la cipolla è un prodotto coltivato rispettando gli alti standard qualitativi determinati dal disciplinare di produzione integrata della regione, ed inoltre, è un prodotto sostenibile dal punto di vista ambientale. Riguardo la coltivazione molto importante è la scelta dell'appezzamento, la rotazione, la scelta della varietà, il piano di fertilizzazione, la preparazione del terreno e scelta delle distanze di semina, il sistema di irrigazione, le cure colturali e la difesa ed infine la raccolta. Approfondendo questi argomenti si vuole creare nella mente dei consumatori bolognesi più consapevolezza e maggiore chiarezza per quanto concerne la coltivazione di questo gradevole prodotto dalle molteplici proprietà. Del resto la cipolla coltivata in varie regioni d'Europa, Nord America, Asia e Africa, è la seconda più importante coltura orticola al mondo dopo il pomodoro, e conoscerne i metodi di coltivazione e le proprietà naturali può essere un valido strumento d'aiuto per tutti.”
“Da un punto di vista chimico, la cipolla è formata per circa il 90% di acqua, le proteine sono l'1% e la restante parte è composta da zuccheri e fibre. In termini di vitamine e minerali hanno un basso contenuto di sodio e un discreto contenuto di vitamina B6, acido folico, calcio, magnesio, fosforo e potassio. Come la maggior parte di frutta e verdura sono alimenti ipocalorici, infatti 100 g di cipolle hanno solo 40 kcal. Gli effetti salutistici della cipolla sono principalmente legati alla presenza di tre classi di composti nutraceutici: frutto-oligosaccaridi (FOS), flavonoidi e composti solforati – ha detto la Prof.ssa Cristina Angeloni – Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della salute Università di Camerino – nel suo intervento sul valore nutrizionale e nutraceutico - I FOS sono la principale riserva di carboidrati della cipolla e, a differenza dell'amido o degli altri zuccheri presenti, non sono assimilabili dall'organismo umano ma svolgono comunque importantissime funzioni fisiologiche: stimolano la crescita di specifici organismi nel colon, riducono glicemia e colesterolemia e incrementano l'assorbimento intestinale di calcio e magnesio con un effetto positivo sulla salute ossea. I flavonoidi sono metaboliti secondari delle piante a cui, negli ultimi anni, sono stati associati numerosissimi effetti salutistici. Nella cipolla sono rappresentate due classi di flavonoidi: antocianine, che conferiscono un colore dal rosso/violaceo ad alcune varietà, e flavonoli come la quercetina e i suoi derivati che sono responsabili del colore dal giallo al marrone di diverse varietà. E' interessante notare come le varietà rosso/violacee siano le più ricche in termini di flavonoidi rispetto alle varietà marroni e bianche che sono quelle con il minor contenuto di flavonoidi. Il ruolo salutistico di questi ultimi è legato al loro elevato potere antiossidante che ne fa degli ottimi alleati nel contrastare le patologie cronico degenerative quali patologie cardiovascolari, neurodegenerative e cancro alla cui base vi è una condizione di stress ossidativo”.
“Infine, i composti solforati che oltre a conferire un aroma ed un sapore caratteristico alle cipolle, si sono dimostrati efficaci nel prevenire diversi tipi di cancro. I composti solforati riducono inoltre l'aggregazione piastrinica con conseguente azione antitrombotica. E' interessante notare – ha concluso la Prof.ssa Angeloni nel suo intervento – come tale azione venga persa a seguito della bollitura della cipolla suggerendo che le proprietà nutraceutiche di un alimento possono cambiare in funzione della cottura. Le cipolle possiedono anche proprietà antibatteriche e antifungine, rendendole quindi anche dei buoni conservanti da aggiungere agli alimenti. In particolare, sono efficaci nei confronti dei batteri Gram positivi mentre sono quasi totalmente inefficaci nei confronti dei batteri Gram negativi. Nella cipolla sono presenti, in misura minore, altri composti nutraceutici come i carotenoidi e in particolare due di essi, luteina e zeaxantina, hanno dimostrato grande efficacia nel contrastare le patologie dell'occhio legate all'età come la degenerazione della macula e la cataratta. Un aspetto molto importante da tenere in considerazione è la localizzazione dei diversi composti nutraceutici. I flavonoidi sono per la maggior parte contenuti nelle tuniche più esterne del bulbo mentre i FOS sono presenti nelle tuniche più interne e carnose. Proprio l'elevata presenza di flavonoidi nelle tuniche più esterne del bulbo, ha stimolato il riciclo dei prodotti di scarto della lavorazione industriale della cipolla per la produzione di integratori nutrizionali. In conclusione, le cipolle, ricche di diverse componenti nutraceutiche che agiscono in maniera coordinata e sinergica, hanno numerosi effetti positivi sulla salute umana non ottenibili in egual misura dal consumo di integratori contenenti le singole molecole nutraceutiche”.
“Tortellini di cipolle in brodo di cipolla non è una moderna stravaganza vegana, ma una tradizionale ricetta storica dei bolognesi poveri che non volevano rinunciare ai loro tortellini durante i quasi centocinquanta giorni nei quali era proibito mangiare carne. Una ricetta da recuperare come l'altra dei tortellini di magro di rana in brodo di rana che deliziava gli alti prelati della città – ha sottolineato il Prof. Giovanni Ballarini – Emerito Università di Parma, nel suo intervento sul valore in cucina e in tavola – altri aspetti legati storicamente alla cipolla sono la sua caramellatura, alla base di molti piatti, e perché la cipolla fa piangere e come ovviare l'inconveniente. Molto ricco è il folklore bolognese della cipolla da tempo immemorabile coltivata nelle terre bolognesi e alla base di diversi riti di cucina e di ricette tradizionali nelle quali il sapore e l'aroma delle tre cipolle bolognesi (dorata, bianca e rossa) si coniuga con altri vegetali, con le uova e soprattutto con le carni. Su questa linea sono da ricordare le antiche e sempre attuali ricette che vedono la presenza della cipolla nel ragù bolognese, nel friggione, nelle frittate, nei sughi e soprattutto nei brodi.”
L'incontro è terminato con il dibattito sui temi trattati. Diseguito i video con le interviste ai relatori durante l'incontro.
Intervista al Prof. Cantelli Forti -https://www.youtube.com/watch?v=Tx1T45w-ZcY&t=8s
Intervista alla Prof.ssa Rosanna Scipioni -https://www.youtube.com/watch?v=U2yF4vgjHRI
Intervista alla Prof.ssa Cristina Angeloni -https://www.youtube.com/watch?v=HFgVMup16bA
Intervista a Flavia Montroni -https://www.youtube.com/watch?v=1OICyfo2P8Q

ALIMENTAZIONE E SALUTE TRA SICUREZZA E FALSITÀ
Nel tardo pomeriggiodi venerdì 19 ottobre, presso ilpanificio Atti&Figli di Bologna, si è svolto l'incontro "Alimentazione e salute tra sicurezza e falsità" organizzato in collaborazione tra lo storico esercizio bolognese, l'Accademia Nazionale di Agricoltura e la Scuola di Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie dell'Università di Bologna.
L'evento è stato l'occasione per approfondire i temi legati alla corretta informazione, da parte del consumatore, legata ai temidella nutrizione, del cibo di qualità e della tutela dell'agroalimentare Made in Italy. I relatori, infatti, nei loro interventi hanno focalizzato l'attenzione alla lotta verso le fake news presenti, soprattutto su internet, e alla sensibilizzazione dei mass media, spesso troppo influenzati da mode e tendenze, al fine di fornire le giuste interpretazioni scientifiche alla popolazione. Oggi la corretta informazione in tali campi risulta decisiva, sia per garantire la salute del consumatore che, al contempo, per tutelare i tanti prodotti di eccellenza alimentare presenti nel nostro Paese troppo spesso vittime di concorrenza sleale o pericolose sofisticazioni alimentari.
Altermine dell'incontro un ampio dibattito sui temi trattati è stato sviluppato dal pubblico presente in sala.Intervista al Prof. Cantelli Forti -https://www.youtube.com/watch?v=uFaNmi-XP3s&t=16sIintervista alla Prof.ssa Silvana Hrelia -https://www.youtube.com/watch?v=KNNJa3EGnsc&t=2sI credits delle foto presenti sono di Gianni Schicchi.

LE PIANTE MEDICINALI NEL PIATTO: DALLA NUTRACEUTICA ALLA FARMACIA
Siè tenuto, presso la Sala Assemblee della Fodazione Cassa di Risparmio in Bologna, l'incontrodal titolo "Le piante medicinali nel piatto: dalla nutraceutica alla farmacia". La relatrice è stata la Prof.ssa e accademica Silvana Hrelia il cui intervento è stato introdotto dal Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell'Accademia Nazionale di Agricoltura". La conferenzaera inserita all'interno del ciclo di incontri tematiciorganizzati dall'Accademia Nazionale di Agricoltura, in collaborazione con la Fondazione Carisbo e il Genus Bononiae. Musei nella città, a durate la mostra

RISCHI PER LA SALUTE ASSOCIATI ALL'USO TERAPEUTICO E RICREATIVO DI CANNABIS INDICA
Si è tenuto, nel pomeriggio di giovedì 11 ottobre presso la Sala Assemblee della Fondazione Cassa di Risparmio, il quarto incontro tematico organzizato durante la mostra I Vasi della Vita. Storia e attualità delle piante officinali.La relatrice è stata la Prof.ssa Patrizia Hrelia, Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell'Università di Bologna, e la sua conferezna ha visto l'introduzione del Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell'Accademia Nazionale di Agricoltura, il quale ha sottolineato l'importanza di questo incontro,sia alla luce dei nuovi studi in corso sull'argomento che, al contempo, alla necessità di una corretta informazione sui rischi dell'utilizzo ricreativodella cannabis.
La cannabis è un fitocomplesso in cui, a differenza di farmaci classici dotati di un singolo principio attivo, agiscono circa 500 tra cannabinoidi, terpeni, clorofille e alcaloidi, alcuni dei quali presentano attività che non sono ancora del tutto chiare -ha detto la Prof.ssa Hrelia -è l'interazione di tutti gli elementi, e non solo THC e CBD, a conferire alla cannabis la sua efficacia complessiva. L'effetto finale non è dato solo dalla coltivazione, ma anche dal tipo di preparazione galenica e dalla variabilità nelle preparazioni che può portare ad alterazioni dell'effetto terapeutico o ricreazionale. Le proprietà farmacocinetiche variano in funzione della dose assunta e della modalità di assunzione. La letteratura riporta dati ancora insufficienti sulle reali prove di efficacia terapeutica. Le prove disponibili per molti degli esiti considerati sono scarsamente affidabili, giustificando la necessità di ulteriori ricerche, che potrebbero modificare sostanzialmente i risultati sulla stima dell'effetto. Soprattutto, quello che manca è un dato certo sul fronte della sicurezza. Non si conoscono in particolare gli effetti a lungo termine. Tutte le informazioni ad ora disponibili riguardano l'uso ricreativo.
Al termine dell'incontro è seguito un ampio dibattito che ha approfondito i temi trattati e aiutato la comprensione, da parte del folto pubblico presente, delle dinamiche medico-scientifiche dell'utilizzo di questa particolare pianta.

IL PROF. DAVID FREEDBERG NUOVO ACCADEMICO ONORARIO
All'interno della storica cornice dell'Aula Magna dell'Accademia di Belle Arti di Bologna è stato conferito, nella giornata dell'8 ottobre, il titolo di Accademico Onorario al Prof. David Freedberg. La cerimonia, promossa dall'Accademia Nazionale di Agricoltura in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae - Musei nella città, Accademia di Belle Arti di Bologna, Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna, Accademia Clementina di Bologna e Società Medica Chirurgica di Bologna, ha visto la presenza delle massime autorià accademiche.
I saluti di apertura sono stati tenuti dal Prof. Giorgio Cantelli Forti, il quale ha anche pronunciato successivamente il Disposto dell'Accademica sulla nomina ad Accademico Onorario del Prof. Freedberg, e dal Prof. Fabio Roversi-Monaco, Accademico Onorario e Presidente di Genus Bononiae - Musei nella città, che ha sottolineato l'importanza culturale e scientifica del riconoscimento. La presentazione dello studioso sudafricano è stata tenuta dalla Prof.ssa e Accademica Maura Savini, che ne ha sottolineato l'alto profilo scientifico e di interconnessione tra i vari campi del sapere, presentandoi temi della sua Lezione Magistrale dal titolo "Monsters to mathematics: from description to diagram in the circle of Galileo. Infine, la cerimonia si è conclusa con la consegna della Pergamena di Accademico Onorario al Prof. David Freedberg.
Il titolo di Accademico Onorario rappresenta il massimo conferimento dell'Accademia Nazionale di Agricoltura e, nella sua pluricentenaria storia,è statoconferitorecentemente e solo altre tre volte a personalità distintesi per alti meriti scientifici, culturali e di difesa del patrimonio ambientale, agricolo e agroalimentare italiano. Gli altri Accademici Onorari sono infatti, il Prof. Riccardo Valentini, il Prof. Fabio Alberto Roversi-Monaco e il Generale dell'Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette.
Profilo biografico di David Freedberg.
Studioso di storia dell'arte, noto anche per il suo lavoro sugli aspetti psicologici connessi all'opera d'arte, David Freedberg è Pierre Matisse professor di Storia dell'arte e Direttore della Italian Academy for Advanced Studies in America alla Columbia University e nel 2015 ha diretto anche il Warburg Institute presso la Universityof London.Noto anche per il suo lavoro rivolto alla resa visiva delle scoperte naturalistiche e scientifiche in età moderna, ha considerato l'importanza delle immagini rispetto alla vita, alla politica e ai meccanismi etici che muovono la società, occupandosi di iconoclastia, censura, di damnatio memoriae e di empatia. Da oltre un decennio lavora sull'importanza che le neuroscienze rivestono per la comprensione delle risposte all'arte e alle immagini cercando di tracciare le basi neuronali delle risposte alle immagini.

LE PIANTE MEDICINALI: ASPETTI AGRONOMICI DELLA CULTIVAR
Si è svolto, presso la Sala Assemblee della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, il terzoincontro tematico organizzato a latere della mostraI Vasi della Vita. Storia e antichità delle piante medicinalie dedicato alla storia dello studio delle piante officinali nel corso dei ecoli. Il Relatore è stato il Dott. Sauro Biffi, Direttore del Giardino delle erbe "Augusto Rinaldi Ceroni" di Casola Valsenio, e la sua conferenza ha visto l'introduzione del Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell'AccademiaNazionale di Agricoltura, il quale, oltre a ringraziare il folto pubblico presente, ha sottolineato l'importanza divulgativa di questi incontri aperti a tutta la cittadanza.
Le piante medicinali sono spesso le nostre erbe selvatiche che troviamo un poco ovunque nel giardino e parco di casa, ai bordi della strade, nel bosco, negli argini, nei prati-ha spiegatoil Dott. Biffi-tante specie vengono spesso ignorate e considerate solo erbacce, per altre l'uomo ha effettuato lavori di selezione creando varietà e cultivar interessanti al proprio bisogno, compreso quello estrattivo e alimentare. Vi sono specie di medicinali molto conosciute e facili da coltivare e specie importanti per la nostra salute, infestanti un poco ovunque ma la cui coltivazione non viene quasi mai effettuata o si presenta molto difficoltosa. L'incontro metterà in evidenza i diversi aspetti culturali ed agronomici delle erbe officinali.
Al termine della conferenzaè seguito un ampio dibattito sui temi trattati, moderato dall'Accademico Prof. Gianpietro Venturi, che ha analizzato i temi più salienti e d'interesse dell'incontro.

LE PIANTE MEDICINALI: DALLE PRIME CONOSCENZE AI GIORNI NOSTRI
Si è svolto, presso la Sala Assemblee della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, il secondoo incontro tematico organizzato a latere della mostra I Vasi della Vita. Storia e antichità delle piante medicinalie dedicato alla storia dello studio delle piante officinali nel corso dei ecoli. Il Relatore è stato il Prof. Ferruccio Poli, del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell'Università di Bologna, e la sua conferenza ha visto l'intoduzione del Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell'Accadeccademia Nazionale di Agricoltura, il quale, oltre a ringraziare il folto pubblico presente, ha sottolineato l'importanza divulgativa di questi incontri aperti a tutta la cittadanza.
Le piante medicinali - ha spiegato il Prof. Poli - sono definite come ogni organismo vegetale o parte di esso contenente uno o più sostanze che possono avere impieghi terapeutici. Spesso sono equiparate al termine “piante officinali”, anche se questo comprende tutte quelle piante utilizzate come prodotti erboristici, fitoterapici, integratori dietetici, ecc. La conoscenza dell'uso delle piante medicinali è molto antica: infatti, tutte le civiltà del passato ci hanno lasciato numerose testimonianze scritte dei poteri terapeutici delle piante. Di recente, sia il prodotto fitoterapico che quello erboristico sono diventati di moda e di largo utilizzo, soprattutto come prodotti di automedicazione. Però, le piante non sono esenti da effetti collaterali avversi e possono risultare dannose alla salute, quindi è necessario sempre rivolgersi ai professionisti competenti, prima di utilizzarle ai fini preventivi o terapeutici.
Al termine dell'incontro è seguito un ampio dibattito sui temi trattati e, successivamente, i presenti hanno potuto visitare gli spaziespositivi della mostra.

INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA "I VASI DELLA VITA. STORIA E ATTUALITÀ DELLE PIANTE OFFICINALI"
Si è svolta, nel pomeriggio di giovedì 22 settembre, l'inaugurazione della mostra I vasi della Vita. Storia e attività delle piante officinali,esposizione promossa dall'Accademia Nazionale di Agricoltura con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e di Genus Bononiae Musei nella città. L'inaugurazione è stata preceduta dalla conferenza tematica "Le piante medicinali: la storia nei vasi da farmacia" del Dott. Angelo Beccarelli, Presidente dell'Accademia Italiana di Storia della Farmacia, svoltasi presso la Sala Assemblee della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
Grande soddisfazione per la riuscita dell'evento è stata espressa dairappresentanti delle tre istituzioni organizzatrici i quali, prima del taglio del nastro inaugurale, hanno espresso il loro plauso all'iniziativa:
“Obiettivo di questa mostra – ha affermatoil Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell'Accademia Nazionale di Agricoltura – è focalizzare l'attenzione del pubblico su quanto sia stata complessa la strada del farmaco e dei progressi della scienza medica per le conquiste in salute, dall'origine dell'uomo ad oggi. A questo si aggiunge il forte rapporto tra i mondi dell'Agricoltura e della Medicina uniti per gestire al meglio la salute dell'uomo. L'aspetto del seguire le buone pratiche di produzione agronomica risulta, infatti, ancora decisivo per la coltivazione di piante medicinali e officinali al fine di garantire il loro contenuto in principi attivi, nutraceutici, alimentari e aromatici”.
“Nel corso del 2018 – ha raccontatoil Dott. Sergio Stefoni, Consiglieredella Fondazione Carisbo – è stato formalizzato un importante accordo con l'Accademia Nazionale di Agricoltura, con l'obiettivo di avviare un articolato progetto di ricerca a tutela della biodiversità presente presso il Castagneto didattico in località Granaglione, di proprietà della Fondazione. è questa la cornice in cui si iscrive la mostra che siamo lieti di ospitare presso la nostra sede, anche in collaborazione con Genus Bononiae, a rappresentare il connubio tra ricerca e cultura, sapere scientifico e diffusione della conoscenza. L'aver riunito a Casa Saraceni questa straordinaria collezione di vasi scampati ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, è motivo di interesse sia per le loro stesse vicende storiche sia per lo studio dell'antica farmacopea”.
“Questa mostra oltre ad essere oggettivamente di grande interesse e di rilievo culturale – ha infine dichiaratoil Prof. Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae Musei nella Città –, è un'ennesima prova della immediata positività che la presidenza del Prof. Cantelli Forti ha dato all'Accademia Nazionale di Agricoltura oggi aperta non a tematiche solamente agricole in senso stretto”.
Sotto il link al servizio televisivo di E' TV dedicato alla mostra e disponibile sul canale youtube dell'Accademia Nazionale di Agricoltura:
Link -https://www.youtube.com/watch?v=NTsMkXQCIM8
Si ricorda che i credits delle foto sono di Emkeygroup per Accademia Nazionale di Agricoltura.

IL PESCE AZZURRO
Nel pomeriggio di Mercoledì 19settembre, presso la Sala del CubiculumArtistarum del Palazzo dell'Archiginnasio di Bologna, si è tenuta la conferenza"Ilpesce azzurro",secondoincontro de"I Mercoledì dell'Archignnasio",ciclo di conferenze dedicato alle eccelenze enogastronomiche italiane. Il pomeriggio è stato inaugurato dai saluti del Prof.Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura, e dalla Prof.ssa Rosanna Scipioni, Vice delegato dell'Accademia Italiana della Cucina - Delegazione di Bologna dei Bentivoglio, chehanno espresso il loro plauso per l'avvio di questa importante iniziativa comune.
Altermine dei saluti istituzionali la parolaè passata ai relatori i quali hanno proposto alcuniparticolari focus sull'argomento.Nella prima relazioneIl valore del prodotto, il Prof. Corrado Piccinetti, Laboratorio di Biologia Marina e Pesca di Fano – Università di Bologna, hadetto che "Il pesce azzurro comprende diverse specie ittiche caratterizzate da una colorazione blu scuro per il dorso e argentata sul lato ventrale. Vi sono specie di piccole dimensioni: alici, sardine, spratti, alacce e specie grandi quali sgombri, lanzardi, sugarelli, palamiti, alalunghe, alletterati, tonni e pesce spada. Ogni specie ha caratteristiche biologiche diverse, con delle modalità di pesca particolari che tra l'altro sono variate negli anni e nelle aree.La pesca italiana di alici e sardine, specie con ciclo biologico breve, presenta variazioni annuali legate al variare delle condizioni ecologiche che influenzano in modo diverso le singole specie. Vi è un'elevata differenza tra il valore del pesce azzurro alla produzione ed il valore nei diversi passaggi commerciali, fino al consumatore finale. I prezzi del pescato risentono del mercato internazionale che funziona da calmiere equilibratore potendo importare o esportare le stesse specie in funzione della differenza di valore. La regolamentazione della pesca anche del pesce azzurro viene fatta dalla Commissione Europea e non sempre tiene conto delle situazioni ecologiche dei mari italiani e degli aspetti socio economici del settore. Ciò è alla base della forte contrazione del settore produttivo ittico, che in venti anni ha ridotto di oltre il 50% la produzione italiana".
Nella seconda relazioneIl Valore nutrizionale e nutraceuticoOliviero Mordenti,Corso di Laurea in Acquacoltura di Cesenatico – Università di Bologna,ha toccato temi diversisostenendo che"Gli italiani sono forti consumatori di pesce definito “azzurro” in quanto, oltre ad un costo più contenuto, si presta a molte preparazioni semplici ma di gradevolissimo sapore. Il pesce azzurro, proprio perché pescato in tutti i mari italiani e quindi vicino ai mercati di vendita, offre la massima garanzia di freschezza ed economicità. è inoltre presente nella maggior parte dei mercati italiani quasi tutto l'anno.Le carni del pesce azzurro contengono proteine di elevato valore biologico (ricche di aminoacidi essenziali), quantità variabili di grassi e trascurabili quantità di carboidrati. Nei grassi dei pesci azzurri sono abbondanti gli Acidi Grassi Polinsaturi (PUFA) ed in particolare quelli del tipo omega-3 a cui viene attribuita l'azione preventiva per l'uomo nei confronti delle malattie cardiovascolari in quanto hanno la proprietà di abbassare i livelli di colesterolo e trigliceridi. La carne del pesce azzurro è costituita da fibre muscolari corte e con scarsità di tessuto connettivo che la rendono indicata per bambini ed anziani che richiedono cibi nutrienti e di agevole masticazione. Il basso contenuto di tessuto connettivo migliora, inoltre, la digeribilità cioè l'utilizzazione dei principi nutritivi da parte del nostro organismo. In conclusione il pesce azzurro da un punto di vista nutrizionale è un alimento che offre un apporto di nutrienti completo.Deve, tuttavia, essere conservato adeguatamente e consumato rapidamente in quanto facilmente deperibile".
L'immagine in evidenza del pesce azzurro è tratta dal sito Passione Gourmet.http://passionegourmet.it/glossario-gastronomico/pesce-azzurro/

SE VOGLIAMO UN AGROALIMENTARE COMPETITIVO DOBBIAMO FARE MASSA CRITICA
Gli obiettivi dell'Accademia Nazionale di Agricoltura e il suo contributo scientifico e culturale per un'agricoltura, sempre più votata alla ricerca della sicurezza alimentare e al rispetto dell'ambiente, sono stati gli argomenti trattati dal Presidente Prof. Giorgio Cantelli Forti nell'intervista pubblicata sul numero di Agosto 2018 della rivista "Molini d'Italia".Ricordiamo che l'intero numero del mensile è disponibile al sitohttp://www.moliniditalia.it