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16 Novembre 2023

Cambiamenti climatici e produzione saccarifera

Si è svolto nel pomeriggio del 30 ottobre, presso la sede di COPROB-Italia Zuccheri a Minerbio (BO), l'incontro "Il clima cambia: cosa fare per vincere le sfide?", organizzato da Accademia e COPROB-Italia Zuccheri, per fornire ad agricoltori e tecnici del reparto saccarifero, nuovi strumenti di conoscenza per affrontare le sfide che il cambiamento climatico porterà alla produzione sccarifera. Gli interventi sono stati tenuti da rappresentanti dei due enti ed hanno toccato numerose tematiche come le nuove tecniche genetiche per la bieticoltura 4.0, che potrebbe usufruire delle numerose ricerche scientifiche messe in campo dalla genomica agraria per il miglioramento delle piante, l'importanza della fertilità del suolo nel contenimento del cambiamento climatico e il monitoraggio della fertilità dei terreni (per vedere il servizio televisivo, andato in onda su Telestense, relativo al convegno clicca qui).

I lavori sono stati aperti dal Presidente di COPROB-Italia Zuccheri Claudio Gallerani, che ha ricordato l’importanza e l’attualità del tema del cambiamento climatico di fronte al quale COPROB sente fortemente l’esigenza di individuare nuove tecniche per combattere il caldo, la siccità, gli sbalzi termici. Ha poi preso la parola il Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell'Accademia Nazionale di Agricoltura, che ha sottolineato l’impegno accademico per sostenere le verità scientifiche nel territorio portando avanti le istanze finalizzate a sfatare le fake news. A tale proposito, il Prof. Cantelli Forti ha evidenziato l’opportunità di realizzare alcune iniziative assieme a COPROB-Italia Zuccheri, tra cui un evento pubblico, aperto alla cittadinanza, teso a far comprendere l’importanza dello zucchero.

A seguire il Prof. Silvio Salvi, Presidente della Società di Genetica Agraria, ha illustrato Le nuove tecniche genetiche per la bieticoltura 4.0”ricordando i recenti successi del miglioramento genetico nella barbabietola. In particolare, negli anni 60-70 si è registrata l’introduzione del seme monogerme genetico, quindi si è avviato l’utilizzo di CMS (maschio-sterilità citoplasmatica) per la produzione di ibridi. Altri risultati importanti sono stati il controllo della prefioritura (bolting) e l’introduzione di resistenze genetiche per Cercospora (deuteromicete Cercospora beticola) e Rizomania (BNYVV beet necrotic yellow vein virus + Polymixa betae).  Un’altra novità importante è legata all’uso intelligente della mutagenesi, che consente il controllo delle malerbe. Questa tecnica ha portato alla diffusione delle varietà di barbabietola Conviso. Il Prof. Salvi ha infine ricordato che è cominciata la sperimentazione delle bietole autunnali per le quali occorre controllare la prefioritura, valutare la resistenza al freddo, la presenza di nuove patologie/parassiti, gli aspetti qualitativi e di produzione.

Dalla genetica alla chimica, il convegno è proseguito con la relazione del Prof. Claudio Ciavatta, Ordinario di chimica all'Università di Bologna, incentrata su “L’importanza della fertilità del suolo nel contenimento del cambiamento climatico”. Coniugare e conciliare le produzioni agrarie ed il cambiamento climatico e sottolineare il ruolo fondamentale della sostanza organica i driver principali su cui ha puntato i riflettori l’accademico. La riduzione della sostanza organica provoca problemi quali il peggioramento della struttura del suolo, la riduzione della produttività degli ecosistemi acquatici, la diminuzione della flora e della fauna del suolo, la compattazione del suolo, la riduzione dei processi microbici, la diminuzione della fertilità, la perdita di biodiversità, l’influenza negativa sul ciclo degli elementi, l’erosione. Il Prof. Ciavatta ha poi ricordato che la fertilità del suolo ha un ruolo fondamentale nella Fotosintesi clorofilliana (organicazione CO2) e nel contenimento delle emissioni in atmosfera di CO2, CH4, NOx. Le lavorazioni del suolo giocano un ruolo di primo piano. La perdita di carbonio (C) organico dai suoli agricoli è stata, in parte, attribuita alle lavorazioni del suolo, una pratica comune che offre numerosi vantaggi agli agricoltori. La promozione di pratiche di lavorazioni meno intensive o di nessuna lavorazione (NT) (l’assenza di disturbi meccanici del suolo) mira a mitigare gli impatti negativi sulla qualità del suolo e a preservare il carbonio organico del suolo (SOC).

Diverse revisioni e meta-analisi hanno mostrato effetti sia benefici che nulli sul SOC dovuti alla mancata lavorazione rispetto alla lavorazione convenzionale, quindi è necessaria una revisione sistematica completa per rispondere alla domanda: quale è l’impatto della ridotta intensità di lavorazione sul SOC?

Rimanendo in questo ambito, Giacomo Finessi, del Laboratorio Terreni COPROB-Italia Zuccheri, ha illustrato alla platea le caratteristiche dell’attività di “Monitoraggio della fertilità dei terreni nel comprensorio COPROB-Italia Zuccheri”. Il Progetto di Miglioramento Quanti-Qualitativo con il processo di analisi dei campioni prevede le seguenti fasi: accettazione, condizionamento, preparazione, analisi chimico-fisiche, ricerca nematodi, referto analisi, consiglio di concimazione. Nel corso degli anni questo Progetto ha registrato un importante avanzamento; basti pensare che nel 2016/17 (prima dell’avvio del Progetto) sono stati effettuati 422 campioni in 97 aziende, nel 2017/18 (primo anno del Progetto) i campioni sono stati 680 in 320 aziende e nell’annata 2022/23 si sono raggiunti i 1.483 campioni in 888 aziende.

Infine, Giovanni Campagna, Responsabile Area Sperimentazione COPROB-Italia Zuccheri, ha raccontato “Come COPROB traduce in pratica le innovazioni scientifiche” scattando una fotografia dei fenomeni estremi registrati negli ultimi tempi. A tale proposito, Campagna ha ricordato che la coltura della barbabietola è riuscita fondamentalmente a riprendersi bene anche dopo le alluvioni del maggio scorso quando si è registrata una forte concentrazione delle precipitazioni piovose. A questo elemento, segno evidente dei grandi cambiamenti climatici in atto, si è aggiunta una situazione con temperature medie molto spesso superiori ai 30 gradi nei mesi di luglio e agosto. In base alle piogge cadute ed agli indici di stress legati alle temperature, il 2023 si posiziona quindi fuori scala rispetto alle altre annate. Questi cambiamenti climatici stanno aumentando il rischio Cercospora e stanno influenzando anche la polarizzazione e il peso delle barbabietole.

Il Presidente di COPROB-Italia Zuccheri, Claudio Gallerani, ha concluso i lavori ricordando che questo convegno ha consentito di “aprire il cantiere” nella consapevolezza che c’è molto da fare e occorre tornare a promuovere l’importanza dello zucchero nell’alimentazione. Parallelamente bisogna puntare sempre più sulle possibilità offerte dall’innovazione e dalla bieticoltura 4.0 arrivando in non molti anni ad una genetica in grado di proporre nuove varietà interessanti. Al fine di ottenere risultati sempre migliori dalla coltivazione della barbabietola, è poi necessario continuare l’approfondimento della conoscenza del suolo e promuovere sempre più l’analisi dei terreni.

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