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18 Ottobre 2019

GIUSEPPE MEDICI UN UOMO, UN SECOLO, UNA STORIA

L'Accademia Nazionale di Agricoltura ha organizzato, presso la Sala della Cultura del Museo della Storia di Bologna, la manifestazione “Giuseppe Medici. Un uomo, un secolo…una storia” che ha voluto celebrarel'illustre professore e uomo politico sassolese, nonché il più longevo Presidente dell'Accademia Nazionale di Agricoltura in carica dal 1960 al 1995, ricordandone la sua complessa attività di innovatore in campo agricolo, economico e scientifico.

La manifestazione, svoltasinel pomerigio di giovedì 17 ottobre,è stata aperta dai saluti istituzionali del Prof. Fabio Alberto Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae-Musei nella Città ed è poseguitacongli interventi del Prof. Giorgio Amadei, Accademico Emerito, del Prof. Antonio Saltini, Accademico Ordinario, del Dott. Giovanni Tamburini, Presidente del Consorzio della Bonifica Renana e del Prof. Paolo De Castro, Coordinatore del gruppo S&D Commissione agricoltura e sviluppo rurale Parlamento Europeo. Le conclusioni sono statetenute dal Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell'Accademia Nazionale di Agricoltura.

“Giuseppe Medici è stato il maggiore tecnico agricolo italiano del Novecento e l'ispiratore dei più efficaci interventi in agricoltura nell'Italia dello sviluppo economico e della democrazia parlamentare - hadichiarato il Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura – più volte ministro e grande europeista la sua intelligenza, alla quale aggiungeva una cristallina qualità politica, è stata non solo di grande aiuto al Paese, ma anche all'Accademia Nazionale di Agricoltura del quale è stato Presidente per più di trent'anni”.

“Giuseppe Medici - haosservato l'europarlamentare Prof. Paolo De Castro - è stato uno straordinario innovatore in campo scientifico anche fuori dall'ambito universitario. Qualità che ebbe modo di dimostrare, tra l'altro,come presidente di Nomisma e, ancora prima,di Montedison. A Nomisma, ad esempio, il senatore Medici fu il primo a sollecitare Romano Prodi a istituire un nucleo di economistiprodromico alla nascita dell'Osservatorio agroalimentare. E fu proprio questa sua intuizione a indurre poi Prodi, nel 1989, a formalizzare la nascita di quell'Osservatorio che vide anche l'inizio del mio impegno al fianco del professore".

IlSenatore Giuseppe Medici, uomo di grande spessore culturale e scientifico, nel corso della sua lunga attività ha saputo coniugare l'attività accademica con quella di politico e promotore del rafforzamento dell'agricoltura italiana durante il secondo dopoguerra. Dal 1940 Capo Ufficio Studi presso il Ministero dell'Agricoltura negli anni, come Senatore della Repubblica, ha ricoperto numerosi incarichi di natura istituzionale come quelli di Ministro della Pubblica Istruzione, Ministro dell'Agricoltura e Ministro degli Esteri. Nel 1974 è stato Presidente della Conferenza mondiale dell'ONU per i problemi della fame nel mondo, Presidente della Società Montendison dal 1976 e di Nomisma dal 1984.All'interno dell'Accademia Nazionale di Agricoltura è stato il Presidente più longevo, dal 1960 al 1995, anno nel quale è stato eletto Presidente Onorario. Durante la sua presidenza, oltre all'organizzazione di numerosi convegni scientifici nazionali e internazionali di grande rilievo, la pubblicazione di studi sulle pratiche agricole e agronomiche, ancora oggi validissimi strumenti di studio per accademici e addetti ai lavori, il Ministero della Pubblica Istruzione ha concesso all'ente di potersi fregiare del titolo di Nazionale. A queste attività si aggiunge l'acquisizione del piano nobile del cinquecentesco Palazzo dei Pasi a Bologna, dove sono attualmente insediati gli uffici, la presidenza, la biblioteca con il suo fondo antico e l'archivio storico dell'Accademia. Di Giuseppe Medici restano anche alcuni interventi pubblicati negli Annali dell'Accademia e il discorso celebrativo “L'Accademia Nazionale di Agricoltura al suo CLII anno di vita” pronunciato il 28 maggio 1960 nella Sala dello Stabat Mater dell'Archiginnasio di Bologna.

Il pomeriggio è stato concluso dalla firma delProtocollo di collaborazione tra l'Accademia Nazionale di Agricoltura e la FIDAF (Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali).

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