
Scopri le Notizie sull'Accademia
"Gli uomini che piantavano alberi" inaugurata la mostra
La cerimonia si è tenuta alla presenza del Generale Antonio Pietro Marzo, Comandante Unità Forestali, Ambientali, Agroalimentari Arma dei Carabineri e di Sua Eminenza Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna
Venerdì 21 ottobre, presso la sede della Biblioteca d'Arte di San Giorgio in Poggiale a Bologna, si è tenuta l'inaugurazione della mostra fotografica "Gli uomini che piantavano alberi" che il Comando Regione Carabinieri Forestale dell'Emilia-Romagna, in collaborazione con l'Accademia Nazionale di Agricoltura, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e il supporto di Genus Bononiae ha organizzato in occasione dei 200 anni della Fondazione del Corpo Forestale dello Stato. L'esposizione è stata inaugurata dalla riflessione sull'enciclica "Laudato Si" di Papa Francesco.
L’esposizione “Gli uomini che piantavano alberi” (prorogata fino al 18 dicembre 2022) - curata da Pierangelo Bellettini e Aldo Terzi - prendendo spunto dal racconto dello scrittore francese Jean Giono, che nel libro “L’uomo che piantava alberi” narra la storia d’invenzione del pastore Elzéard Bouffier capace, con la sola forza del suo impegno, di riforestare da solo un’arida vallata ai piedi delle Alpi francesi, presenta l’immane progetto di forestazione, sistemazione idrogeologica dei bacini montani dei nostri Appennini, lavoro di bonifica della pianura e delle coste, portato avanti dai Forestali dal 1822 al 2022. I Forestali, prima nel Corpo Forestale, e oggi nell’Arma dei Carabinieri, sono stati, nel tempo, artefici e custodi di questo lungimirante e visionario progetto di trasformazione del paesaggio nazionale e, conoscere questa parte di storia d’Italia, comprendere le ragioni delle scelte e le modalità delle azioni, non è solo un modo di rendere omaggio al lavoro svolto, ma anche l’occasione per riflettere sulle azioni di una moderna e saggia politica ambientale. Accanto alla mostra, che valorizza l’immenso lavoro di progettazione del paesaggio, educazione ambientale e di prossimità svolto dal Corpo Forestale dello Stato nella sua lunga storia, il progetto prevede “Dialoghi” – curati e condotti da Cristiana Colli - con scrittori, scienziati, artisti, intellettuali, studiosi su tematiche percepite centrali. Il paesaggio come sintesi dinamica in costante metamorfosi tra le forze della natura e le attività antropiche è il soggetto attivo della contemplazione e del sentimento legato al racconto della Natura, il tema progettuale che permane come origine, icona e narrazione, l’interrogazione sul Vivente che espande lo sguardo verso le neuroscienze, le forme di vita, la fragilità delle risorse, le forme della conoscenza sensibile. Quattro appuntamenti che si svolgeranno negli spazi della mostra come ideale matrice di un’esperienza ricca e complessa nelle sue interconnessioni: “Il bosco corpo vivo”, “L’invenzione della Natura”, “I segni e i significati”, “Il Tutto che ci unisce”. Alla mostra e ai dialoghi il progetto, infine, affianca Cammini, in ambienti forestali ricchi di storia e valori naturali della Regione Emilia-Romagna, che rappresentano l’esperienza della viandanza, la conoscenza del corpo, il sentimento del paesaggio, il dialogo tra appartenenze, culture e generazioni diverse. Il grande successo dei cammini di questi ultimi anni, coglie la molteplicità di intenzioni e motivazioni come la dimensione spirituale, il voto, la coscienza laica, lo stare “in cammino”, soli e insieme, la cultura ambientale, l’educazione, il rispetto e la condivisione, la valorizzazione e la nuova centralità dell’Appennino, delle aree interne e della cultura dei borghi.
La mostra partendo dalla storia dell’Amministrazione forestale che ha interessato il territorio italiano a partire dall’inizio dell’Ottocento, in particolare quello dell’Emilia-Romagna, affronta temi quali la trasformazione del paesaggio, la vita e il lavoro delle popolazioni dell’Appennino, i progetti di sistemazione idraulico-forestali, la biodiversità, l’educazione e la cultura forestale, con immagini fotografiche, documenti, disegni, progetti e oggetti che ripercorrono le attività svolte dall’Amministrazione Forestale dalla sua nascita ad oggi. Le condizioni di vita e il lavoro degli uomini e delle donne del nostro Appennino, durante la seconda metà del secolo scorso, sono descritte attraverso immagini che immortalano lavoratori e lavoratrici impegnati in vivai e cantieri forestali, aiutando così il visitatore ad approfondire l’importanza delle politiche di forestazione, anche in relazione al contrasto del fenomeno di abbandono dei territori montani e collinari. Alcune bacheche descrivono le tecniche agronomiche, forestali e ingegneristiche utilizzate per la sistemazione dei bacini montani, ovvero, briglie, opere di difesa delle sponde, strade, ponti, rimboschimenti, vivai mentre altre bacheche descrivono la storia delle Riserve Naturali Statali presenti nel territorio regionale a tutela della biodiversità di queste aree. La parte finale della mostra è dedicata alla storia della festa degli alberi, alla divulgazione ambientale e alla presenza dell’Appennino e dei forestali nella cultura di questo territorio. Il materiale presentato, in gran parte di tipo fotografico, proviene sia dagli archivi storici del Corpo Forestale dello Stato, che dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, conservate presso la Biblioteca d’Arte di San Giorgio in Poggiale.
