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19 Giugno 2023

Le prospettive dell'agricoltura nel ventunesimo secolo

Una giornata per trattare le tematiche più stringenti legate ai temi della sostenibilità ambientale e dell'innovazione per far fronte agli sviluppi che i cambiamenti climatici porteranno nella produzione agroalimentare. Focus particolare è stato dedicato al campo vitivinicolo, comparto che più di tutti farà i conti con l'innalzamento delle temperature a livello mondiale, e allo sviluppo che l'innovazione tecnologica in agricoltura avrà sulle colture di pregio mediterranee. Il convegno “L’agricoltura nel XXI secolo tra Italia, U.S.A. e Israele” è stato un momento di riflessione sul settore dell'innovazione tecnologica, tecniche di coltivazione, agricoltura di precisione e cooperazione internazionale per affrontare, soprattutto nelle regioni meridionali del pianeta, le problematiche legate alla scarsità d’acqua, al territorio coltivabile limitato e alla sicurezza alimentare.

Particolare interesse ha destato il modello, attuato con successo in Israele, di una significativa e costante interazione tra mondo accademico, governo e settore privato. Gli scienziati israeliani hanno sviluppato colture resistenti alla siccità, varietà resistenti alle malattie e nuove tecniche di gestione dei parassiti, consentendo agli agricoltori di produrre colture di qualità superiore e più resilienti. L'Italia, rinomata per il suo ricco patrimonio agricolo e le pratiche di coltivazione diverse, può trarre, quindi, immensi benefici da progetti di ricerca sviluppati in comune ed esportabili anche in altri paesi. Infine, il convegno ha evidenziato l’importanza di adottare sistemi normativi e tecniche di tutela omogenee nel settore agricolo, in modo da facilitare sempre di più, anche sotto questo profilo, la cooperazione internazionale.

I saluti introduttivi sono stati tenuti da Antonio Pietro Marzo (Generale di CdA, Comandante del C.U.F.A.), Raphael Singer (Ministro per gli affari economici e scientifici - Ambasciata di Israele), Pierluigi Sanna (Sindaco di Colleferro, vice Sindaco della città metropolitana di Roma), Carlo Gaudio (Presidente del CREA, Consiglio per la ricerca e l’economia in agricoltura), Sergio Castelbolognesi (Presidente di KKL - Italia), Giorgio Cantelli Forti (Presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura).

Tra i diversi interventi il Prof. Giorgio Cantelli Forti ha sottolineato che "L'innovazione esiste solo se sviluppo  della ricerca e collaborazione, senza preclusione ed ostacoli di interesse, coesistono. La collaborazione internazionale con Israele e U.S.A è un grande privilegio per il nostro Paese come, per l'Accademia, quella con i Carabinieri Forestali, con i quali è nato un rapporto costante e quotidiano sui temi della sicurezza alimentare e della tutela ambientale, obiettivi etici da portare avanti con impegno. L’Accademia che oggi rappresento da sempre è un'istituzione rivolta alla promozione della ricerca, al sostegno delle idee e al loro trasferimento nella società. Oggi tecnologia e innovazione sono campi dove l'uomo deve operare". A tracciare il futuro del settore è stato Aaron Fait, Professore della Ben Gurion University del Negev (Israele), che ha affermato come "Dovremo avere una viticoltura mirata all'adattamento climatico e non più al mercato e alle mode, che sappia mantenere le risorse e utilizzarle in modo efficiente. Sarà imperativo quindi scegliere la varietà giusta per il microclima giusto. Da anni portiamo avanti un grosso progetto di viticoltura nel deserto israeliano del Negev, sperimentazioni che permettono di ottenere modelli per anticipare quella che sarà la condizione in Europa tra 20 o 30 anni. A oggi, ad esempio, osserviamo una riduzione di rese, in particolare su alcune varietà, che ci porta a prevedere la perdita fino al 60% della produzione a fronte di un incremento di temperatura di 2° C. Nel corso del progetto si stanno valutando gli effetti di temperature dei grappoli anche oltre i 45°C su una trentina di 30 varietà diffuse in tutto il mondo, dal Cabernet al Merlot a vari Moscati, per valutare la risposta a condizioni climatiche estreme. Tra le evidenze è emerso che le varietà a bacca bianca si adattano meglio all'aumento delle temperature per la loro maturazione più veloce rispetto a quelle a bacca rossa", fa sapere il professore, nel precisare che "sarà inevitabile l'utilizzo dell'acqua riciclata per l'agricoltura, che in Israele è pari all'80%, al 40% in Spagna mentre in Italia è quasi zero. Tra l'Italia e Israele, conclude, si sta aprendo uno dei tanti ponti per la ricerca scientifica." (ANSA).

Il sito di Radio Radicale ha reso disponibile la registrazione integrale del convegno a questo link: https://www.radioradicale.it/scheda/701147/lagricoltura-nel-xxi-secolo-tra-italia-usa-e-israele

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