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14 Aprile 2021

UNA ANTICA E SALUBRE BEVANDA: LA GINEPRATA

Nella tornata del17 novembre 1853,presso l'Accademia Reggiana di Agricoltura, fu presentata al pubblicoun nuovo tipo di bevandadescritta come "economica e salubre da potersi usare in mancanza di vino".Infatti gli scarsi raccolti d'uva in quegli anni, nel territorio reggiano e neicircostanti, avevano portato raccolti così magri da far innalzare il prezo del vino atroppo alteper la maggiorparte della popolazione.In particolare per le famiglie contadine e quelle dei lavoratori, che non potevano permettersi costialti, la mancanza di vino e uva sulle tavol rappresentava un problema nutrizionale e di vita al quale tenatre di dare risposta. Per tali motivi "Sulla gineprata bevanda economica e salubre da poter usare in mancanza di vino"di P. Terrachini opuscolo numero 15 (per leggere il testo intero cliccare qui) sopiegavanelle pagine iniziali:

“Bevanda la quale può fare le veci del vino ed ha i pregi di essere economica e di facile preparazione. Questa è una specie di birra denominata Gineprata perché servono a comporla, quali ingredienti, le bacche aromatiche di ginepro. Prendonsi 8 litri di orzo ed 8 di bacche di ginepro ed 80m di acqua. Queste quantità sono valevoli a formare la Gineprata di maggior forza; ma quando si voglia più debole ponno anche bastare 4 litri di orzo ed altrettanti di bacche di ginepro per 80 di acqua”.

La preparazione era semplice e utilizzava alimenti di facile reperibilità per le famiglie contadine che potevano prepararla senza troppi problemi in casa. Inoltre la sua conservazione era agevole e lunga nel tempo in modo da poter essere comsumata per giorni e farne scorta per i mesi successivi:

Questa gineprata non si conserva buona per oltre un mese, mentre può inacetire, per cui conviene prepararla a piccole dosi proporzionate al consumo, oppure per impedir l'inacidimento può tornare vantaggioso, e nello stesso tempo salutare, l'aggiungnere nel barile qualche manipolo di centaurea minore o di assenzio di luppolo [...] Si dà preferenza all'orzo perché riesce più abbondante di materia zuccherina; ma in mancanza di esso si può ottenere buon effetto, nella maniera stessa, da altri semi farinacei, cioè dal frumento, dalla segala, dal frumentone, dal miglio, dalle castagne e persino dalle ghiande”.

L'autore ammetteva nel suo scritto che la gineprata, sebbene fosse di facile preparazione, era moltosimile alla birra, bevanda all'epoca quasi sconosciuta in Italia e poco consumata, e poteva non incontrare il gusto della gente abituata al consumo di vino. Ma il basso prezzo, la facilità di preparazione e anche le sue qualità salutari, per coloro che lavoravano molto e necessitavano di bevande corroboranti per il corpo e lo spirito, erano le carte vincenti per aumentarne il consumo in quei tempi di magra:

"E' una specie di birra che in Italia era quasi sconsociuta all'epoca perché si beve il vino, ma la scarsità di raccolto di uve di quegli anni, ne consigliava la produzione casalinga per i braccianti e i contadini perché nei tempiaddietro la birra era fra di noi quasi sconosicuta; ma l'alto prezzo nel quale si è mantenuto il vino nell'anno agrario prossimo scorso ha reso, per necessità famigliare anche presso di noi l'uso di quella bevanda egiziana e molta se n'è consumata la scorsa estate nelle nostre città”. La Gineprata è preferibile alla birra perché costa meno, è egualmente salutare e il gusto ricorda più da vicino quello del vino al quale noi italianai siamo piàù abituati".

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